“… Una volta entrati nei vasti spazi della struttura si rimane assorbiti dalla storia, si cerca di vedere con la mente cosa poteva esserci in quegli spazi ormai vuoti, stanze di varie forme conservano tracce di lontana memoria, un’esplorazione che nel muto dolore del ricordo ci fa riflettere su ciò che un tempo è stato….
Tutta la struttura è collegata da corridoi infiniti, ogni singola stanza poteva essere raggiunta camminando all’interno, senza mai uscire allo scoperto. Immaginiamo l’affollamento di quel forte, le migliaia di persone che lo occupavano, il rincorrersi delle voci, il concitato affanno dei momenti di pericolo, la paura del domani, o semplicemente della notte stessa, buia e sinistra….
Ogni singola stanza aveva un’uscita sull’esterno, il vastissimo cortile era visibile da ogni singola apertura, lì probabilmente si eseguivano le esercitazioni, gli allenamenti quotidiani, in un ritmo serrato, che non lasciava spazio ai pensieri, e ancor meno ai ricordi…
Alcune stanze presentano resti che fanno presagire scale che salivano al piano superiore. Si vedono tracce ben evidenti di ciò che un tempo c’era, pur nella loro decadenza quegli ambienti sono ancora lì a testimoniare uno scomodo passato….
Attraverso il vasto cortile per entrare nelle altre stanze dalla parte opposta a quella che abbiamo appena visto. Immagino il caos dell’epoca, il vociare di migliaia di persone, ordini impartiti in maniera categorica, ognuno doveva avere un ruolo ben preciso per far funzionare quella cittadina di guerra. Ci saranno stati cuochi, addetti alle armi, guardiani di vedetta, operai per far fronte alle varie evenienze, ognuno era in qualche modo indispensabile. Anche coordinare il tutto doveva essere un lavoro non da poco, considerando anche le tensioni del momento….
Una volta entrato nell’altra ala della struttura vengo quasi rapito dai corridoi infiniti, spazi così vasti che sembra di perdersi , si cammina e sembra di essere fermi, l’alternarsi dei piccoli passaggi è quasi ipnotica, si entra e si esce da centinaia di ambienti diversi, è come camminare in una città fantasma….
Domani esploreremo il vasto cortile, vi aspetto nel mio blog come sempre e vi ringrazio per le numerose e graditissime visite. Buon wek end a tutti….”
la storia ci ha dato tristi periodi che si sono incarniti nelle montagne oltre che negli uomini. Speriamo che tutte le teste del mondo cerchino il meglio per se stesse e la natura! grazie Maxi! buona giornata!
già, la storia ci ha fatto riflettere su ciò che la vita può riservarci, si dovrebbe sempre pensare al passato prima di prendere idee bellicose, i grandi della Terra dovrebbero riflettere su questo, ma troppo spesso non lo fanno..
purtroppo è vero! o forse si…tanto a morire non sono loro!
“la paura del domani, o semplicemente della notte stessa, buia e sinistra”
La vita che si rincorre le stesse paure.
Potenti strutture e armature eppure …
Un sereno fine settimana Caro poeta🌻
grazie del tuo commento, è sempre un piacere averti fra le mie lettrici… buona domenica anche a te, un caro abbraccio…
Ciao Max
il suono è forte e prende il cuore, qui come in ogni altro posto di guerra: gente che ha dato la vita per il nostro paese. Fortemente emozionante.
Un abbraccio e buona sabato.
Chiara
grazie mille, mi fa piacere che la lettura di questo post ti sia arrivata dentro, ogni tanto anche riflettere su ciò che è stato è importante…
Buona domenica Chiara..
ho respirato e assaporato la vita di allora attraverso le tue parole… grazie max è sempre bello leggerti e guardare le tue bellissime foto ❤
Buon sabato sera ^_^
ed è sempre bello leggere i tuoi commenti, sapendo di trasmetterti molto, chi ama la lettura ed è molto sensibile a mio avviso riesce anche a vedere di più, anche oltre le parole.
Buona domenica, un caro abbraccio..