“… Sono sulla vetta del Monte Reixa, laggiù in lontananza, la città di Genova si stende davanti al mare, un tappeto di case e strade, una continuità di cemento dove l’urbanizzazione ha ormai preso il sopravvento…
Ma quassù, sulle vette, si è soli con i propri pensieri, qua anche la fede sembra trovare nuove strade, fra quelle icone posate sulle vette, un abbraccio al popolo dei camminatori, ai tanti amanti della montagna che ogni giorno camminano per questi sentieri di vento e solitudine…
Viandanti di ogni età, di ogni ceto sociale, qua le diversità si annullano, ci si saluta tutti. Fa strano pensare che le stesse persone incontrate magari lungo la strada la stessa mattina non le avremmo neppure considerate, e qua per magia diventano amici. Sguardi che si sorridono, che diventano complici di una solitudine diversa, nell’ancestrale richiamo di una società che crede di essere migliore, almeno quassù…
Altre vette, altri simboli, l’alta via dei monti liguri che attraversa tutta la Liguria è colma di queste soste religiose. Come in un pellegrinaggio senza una meta particolare ci si ferma, si osserva il paesaggio, si esprimono pensieri, si parla fra se e se, come a rassicurarci delle proprie vite, dei propri destini. Dialoghi muti, che solo il vento ascolta…
Domani si prosegue, buon giovedì a tutti…”