” Come moltissime parti d’Italia la tempesta del secolo che ha colpito il nostro Paese ha lasciato una scia di distruzione ovunque, modificando e cancellando moltissime località dove siamo cresciuti, dove ogni giorno viviamo. La mia Liguria è stata colpita in ogni suo angolo, in ogni suo borgo, non c’è località che non abbia subito danni.
Questa è la documentazione fotografica che ho raccolto nella mattina del 1 novembre nella città in cui vivo, Voltri. Partiremo dalla fine della passeggiata a mare e proseguiremo lungo quelle che d’estate sono le spiagge in cui andavo al mare fino a qualche mese fa.
C’è poca voglia di parlare, i cittadini colpiti sono al lavoro per cercare di sistemare ciò che possono, vecchi e giovani sono uniti nello stesso doloroso abbraccio, quello di un popolo che cerca di rinascere dopo un’altra batosta, l’ennesima per questa città, già colpita duramente da molti eventi negativi durante questo tragico 2018. La violenza del vento la sera di lunedì 29 ottobre è stata impressionante, 140 km orari, quella sera il vento era così forte che si udiva come un tuono unico, tremava ogni cosa, volava di tutto, si sentiva il rombo cupo delle onde anche distanti centinaia di metri dalla spiaggia, in casa, con le finestre chiuse. L’albero che vedete qua sotto è stato letteralmente piegato, schiacciato al suolo, dalla furia del vento.
Tutto attorno una scia di distruzione, nella prossima immagine potete vedere alcuni circoli dei pescatori, ritrovo di pensionati che qua si vedevano ogni giorno, il mare è entrato in quelle casette, ha spazzato via tutto. Su quella spiaggia c’erano le loro barche, il mare e il vento le ha scaraventate sulla passeggiata, a ridosso delle case. Ora ci sono solo macerie, sembra di camminare sui resti di un maremoto.
La passeggiata a mare è stata quasi completamente distrutta, il mare ha scavato sotto, portando via tutta la sabbia, quegli scalini prima permettevano di scendere sulla battigia, ora c’è quasi una voragine, si sono formate piscine d’acqua salate dietro montagne di sabbia, il paesaggio è completamente trasformato.
Poco più avanti c’è una discesa per le barche, tronchi di ogni dimensione sono sparsi ovunque, la scia di desolazione che si prova osservando quel paesaggio dai tratti surreali, è quasi sconcertante. Accanto a me un signore anziano, forse un pescatore, osserva la scena con le lacrime agli occhi e lo sguardo a terra.
Ci sono immagini che parlano da sole, attimi in cui la voce di una fotografia segna il confine fra il dolore e la fede di chi spera in una protezione divina per il disastro subito. Una panchina in ferro è stata completamente divelta dalla sua sede, una scarpa e un’immagine sacra sono lì, davanti a me. L’immagine è di quelle olografiche, quella Madonna cambia volto ed espressione a mano a mano che cammino, sembra seguire coloro che passano di lì, come a proteggerli da quelle avversità di fronte alle quali siamo tutti impotenti.
Mi sposto più avanti, lì c’è la spiaggia dove vado ogni estate, quel bar fino al mese scorso era affollatissimo, guardavano le partite dei mondiali l’estate scorsa su uno schermo messo all’esterno. Sotto quelle verande si consumavano cocktail, ci si riposava nelle giornate invernali, scaldati dal timido sole che colora il paesaggio fino alle tinte ocra del tramonto. Ora non esiste più nulla, il mare ha sollevato e distrutto tutta la struttura, nei post che seguono vedrete da vicino l’impressionante devastazione di questa struttura in cemento.
To be continued…
Sono letteralmente sbigottito… Ma ancor più temo per il futuro, visto quanto accaduto a Belluno: è come se l’energia degli eventi atmosferici si fosse moltiplicata per cento. E che, quindi, ci possiamo aspettare pure di peggio…
Posso solo mandarti un abbraccio solidale nella speranza per una pronta ripresa: amo la Liguria e ne soffro per come è rimasta ferita…
grazie della tua vicinanza al popolo ligure, purtroppo moltissime parti d’Italia hanno subito danni gravissimi, come ho scritto anche nell’articolo sul clima che precede questo, dovremo abituarci a vedere simili fenomeni, ormai il cambiamento climatico porterà degli estremi ogni giorno, il fatto è che nessuno è pronto per affrontare simili fenomeni. Anche se le previsioni saranno più accurate, una tempesta di simili proporzioni non potrà non fare danni, al limite la popolazione avvisata per tempo potrà mettersi al riparo. Già con l’ultima tempesta, considerando i danni e la devastazione in tutta Italia, ci sono state poche perdite umane, la prevenzione in questo caso è stata utile. Spesso in passato anche per tempeste meno intense ci sono state più vittime.
Sai cosa’è la cosa ancor peggiore in tutto ciò? E’ che sembra che non si è ancora capito nulla della situazione climatica. E, come accaduto a Pisa, con gli incendi di qualche settimana fa, si prosegue sulla stessa strada, fatta di piccoli e grandi abusi e scempi…
Immagini impressionanti che richiamano scenari apocalittici! Sulla spiaggia sembra passato uno tsunami.
A qualche decina di chilometri da dove abito, è esondato il fiume Piave e ampie zone di bosco sono state letteralmente spianate dal vento.
Un abbraccio
ho visto alla tv la catastrofe del Veneto, immagini davvero sconvolgenti, occorreranno decine e decine di anni affinchè tutto torni come prima, ma visto il clima attuale, sarà difficile che non ci siano nel frattempo altri disastri.
Abbracci di cuore, mi spiace per i danni alla tua Regione.