Da Claviere al Lago dei 7 colori, 4° parte….

“….. Siamo nei dintorni della Baita Gimont, sul lato sud ecco questa pagine di fede e ricordo, è avvolta nella natura, nel paesaggio che a pochi passi da noi prende forme mutevoli e incantevoli allo stesso tempo. Storia e arte, ricordi e vita, viaggiano paralleli verso nuovi percorsi emotivi.

Ci spostiamo più in alto, seguendo quelle che in inverno sono piste da sci. Qua troviamo una moderna struttura ricettiva, apparentemente sembra in buono stato, pronta ad accogliere i turisti, ma superata la facciata di apparente bellezza, trovo un locale chiuso e in apparente abbandono. Sul lato opposto c’è anche una vetrata distrutta, il silenzio irreale rotto solo dal rumore dei miei passi crea un’atmosfera di mistero attorno a questo sito turistico in attesa di nuova vita.

Il paesaggio che osserviamo da lì in compenso è incantevole, si notano i monti sullo sfondo che scalerò per raggiungere la mia meta, e quei prati che sembrano estendersi all’infinito, di un verde che accende l’anima.

Nell’immagine che avete appena visto sarete stati attirati da quella costruzione che da lontano sembra una baita incantevole. In realtà è la stazione di partenza di una seggiovia in funzione nei mesi invernali per portare gli sciatori sulle vette di confine.

Scendo fino a ritrovare il sentiero che mi porterà alla meta, passando per il verdissimo prato mi soffermo a fotografare l’incanto di questi fiori di un colore sgargiante. La loro bellezza è romantica e incantevole allo stesso tempo, il rosso vivo contrasta col verde tutto attorno, creando una suggestione  visiva d’incomparabile bellezza.

Scendo quasi di corsa come un bimbo smanioso di vivere la gioia del giorno, ed eccomi avvolto da queste piante di cotone, i batuffoli creano una dolcezza unica, la delicatezza della natura sfiora il cuore, diventando traccia tangibile di una fragilità da preservare e amare allo stesso tempo.

Nel prato che sto percorrendo ce ne sono centinaia, migliaia, si muovono nel vento di luglio, danzando come ballerine nel tempio dell’estate. Mi lascio avvolgere dalle sensazioni e libero i miei pensieri oltre le trame del tempo.

Proseguendo il cammino ecco uno scenario unico, un ruscello scende nel verde dei prati, disegnando percorsi astratti, dai tratti onirici. La bellezza della fotografia si percepisce proprio nell’isolare questi aspetti, nel coglierli, per fermare l’incanto di quegli attimi nelle pagine dell’eternità.

Nel prossimo post ancora meraviglie, cominceremo a salire sulle alte vette fino ad arrivare a scorgere il Lago, vi aspetto come sempre….” 

 

 

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6 pensieri riguardo “Da Claviere al Lago dei 7 colori, 4° parte….

    1. grazie a te dei tuoi passaggi e dei tuoi bei commenti sull’altro blog, averne due almeno non ci da modo di perderci nel caso un andasse in tilt, come è già successo. 😉

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